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ROBERT GLASPER EXPERIMENT LIVE IN ITALIA

ROBERT GLASPER EXPERIMENT  IN ITALIA AD APRILE

13 Aprile, Teatro Palamostre, Udine

21 Aprile, Monk Club, Roma

22 Aprile, Auditorium Conservatorio, Torino

23 Aprile, Auditorium S. Chiara, Trento

24 Aprile, Forma Concert Hall, Bari

25 Aprile, Museo del Vino, Castiglione in Teverina (VT)

26 Aprile, Teatro Bellini, Napoli

27 Aprile, Bravo Café, Bologna

Robert Glasper – Fender Rhodes & keyboards

Mark Colenburg – drums

Casey Benjamin – sax/vocoder/vocal

Burniss Travis II – bass

 

Robert Glasper Experiment, il progetto del produttore e musicista di Houston, espressione di punta dell’attuale scena della black music contemporanea, vincitore del Best R&B Album ai GRAMMY 2013 con Black Radio e del Best Traditional R&B Performance ai GRAMMY 2015 con la rivisitazione del brano di Stevie Wonder “Jesus Children of America” (contenuto in Black Radio 2), riparte da Roma.

Robert Glasper si pone indubbiamente ai vertici di una nuova generazione di musicisti che stanno cambiando i connotati alla musica nera. Cresciuto ascoltando i dischi di Chick Corea, Miles Davis e Lonnie Liston Smith, virtuoso del pianoforte e indomito compositore, riesce a definire un nuovo paradigma andando oltre i confini radicati nei generi utilizzando e inglobando tutte le estensioni della black music contemporanea e l’intera gamma delle sue influenze musicali facendole diventare jazz. 

La critica mondiale quando lo descrive per sottolineare che è un virtuoso del suo strumento cita l’eclettismo e l’improvvisazione di Keith Jarrett, la libertà espressiva di McCoy Tyner, la dimensione onirica, liquida ed apertissima di Herbie Hancock, e molto altro ancora. Quanto mai improprio e comunque riduttivo sarebbe però accostarlo solo al jazz perché il DNA della sua musica manifesta evidenti i geni e le radici R&B, soul ed hip-hop, da cui le collaborazioni con artisti del calibro di Kanye West, Q-Tip, Norah Jones, Maxwell, MeShell Ndegeocello, Macy Gray, Snoop Dogg e Bilal solo per citarne alcuni.

“Io penso che sia fondamentale che i musicisti si nutrano dall’albero della musica che fa da colonna sonora alle loro vite. L’unico modo per far si che qualcosa continui ad essere importante è rinvigorirne la storia, lasciarla crescere e cambiare. La musica nera è una casa  con molte stanze. I neri hanno inventato tanti stili che tutti amano: jazz, blues, gospel, R&B, rock, hip-hop, e la lista continua. Sto solo visitando tutte quelle stanze. È la mia casa; è la nostra casa. Non devo escludere nulla. Detto questo, chi sa dove andrò dopo”.

 

Robert Glasper cresce a Houston, Texas, sotto la forte influenza musicale della madre che suonava il piano e cantava gospel in chiesa e nei club. A dodici anni comincia a metterne in pratica gli insegnamenti e anche lui va a suonare il piano in chiesa e, sempre al piano, la accompagna spesso nei concerti che lei tiene nei club della sua città.

Al Gospel, al suono della Motown e all’R&B si uniscono gli ascolti dell’adolescenza quando divora jazz, rock, pop ed hip-hop. Frequenta la Houston High School for the Performing Arts e per l’Univeristà si trasferisce a New York.

Ancora studente, nel 2003 Glasper si è già messo in evidenza  nelle band di artisti jazz del calibro di Christian McBride, Kenny Garrett, Nicholas Payton, Terence Blanchard, e Roy Hargrove.

Il suo album di debutto si intitola Mood su Fresh Sound label nel 2003. Un album che gli apre subito le porte della prestigiosa Blue Note Records (che da allora rimane la sua label) e per cui inciderà due brillanti album in trio acustico: Canvas (2005) e In My Element (2007). Con Double-Booked (2009) Glasper esprime alla perfezione la sua unicità e il suo dualismo giustapponendo al Trio anche l’Experiment, la band elettrica, e ottiene la sua prima nomination ai GRAMMY.

Questi erano album radicati principalmente nel jazz, mentre la zuppa con tutte le sue influenze musicali stava ancora cuocendo a fuoco lento. E così nel 2012 è come se dagli antipasti si passasse a servire il piatto principale.

L’uscita di Black Radio riscuote un vorticoso successo di critica e pubblico: il portale di Jay-Z Life+Times, Rolling Stone, USA Today, tutti lo acclamano e lo definiscono come “un “album epocale per l’unione tra jazz, R&B e hip-hop”, dicono che “Glasper si getta a testa bassa sul terreno impervio dell’hip-hop e fa la cosa giusta”, un “punto di svolta in avanti”, “musica autentica e lontana da quella usa e getta che dominava nelle radio nere”.

Col primo singolo “Ah Yeah” atterra letteralmente sulle playliste radiofoniche nazionali, e le apparizioni televisive al David Letterman Show, al Tonight Show con Jay Leno e al Late Night con Jimmy Fallon fanno da preludio al grande successo come Miglior Album R&B ai GRAMMY AWARDS 2013.

A quel punto non vi era alcun dubbio che tutti gli occhi fossero puntati su Glasper e la sua band di musicisti e “fratelli”. Sulla scia della vittoria ai GRAMMY e delle abbondanti offerte di collaborazione, quasi un colpo di stato anomalo, Glasper decide subito per un nuovo disco e sceglie di concentrarsi su un repertorio di brani R&B che per struttura gli avrebbero permesso di mettere in evidenza il suo virtuosismo al piano e quello del resto del Robert Glasper Experiment.

Black Radio 2 esce alla fine del 2013 e rappresenta una ulteriore sottolineatura della moltitudine di possibilità offerte dalle collaborazioni musicali e dal superamento dei confini tra generi. Con la rivisitazione del brano di Stevie Wonder “Jesus Children of America” si aggiudica il Best Traditional R&B Performance ai GRAMMY 2015.

Sempre nel 2015 Glasper torna al suo acclamato trio acustico (Vicente Archer al contrabbasso e Damion Reid alla batteria) per il nuovo album Covered registrato dal vivo ai Capitol Studios, ed è come se l’esperimento successivo fosse quello del ritorno al jazz.

“Una stella per il suo lavoro con hip-hop e R&B, Robert Glasper qui mette in mostra le sue eleganti abilità jazzistiche con un trio acustico ed una scelta di brani scritti prevalentemente per essere cantati”, così ne scrive il Guardian in una recensione incandescente a 4 stelle.

I concerti di Roma, Torino e Trento sono organizzati e promossi da 

Re::Life Booking Dept. 

 

Contatti stampa:

Ufficio stampa Re::Life

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